La cosiddetta buona società riconosce il valore di pregi d'ogni specie, tranne quelli spirituali: anzi questi sono contrabbando.
La speranza e la paura ci fanno vedere come verosimile e prossimo rispettivamente ciò che desideriamo e ciò che temiamo, ma entrambe ingrandiscono il loro oggetto.
La miseria e le preoccupazioni generano il dolore, la sicurezza, invece, e l'abbondanza la noia.
L'amore è votato allo scacco.
La conoscenza è fatta di una materia più dura di quella della fede sicché, quando si urtano, è la fede a spaccarsi.
Le guerre di religione, i massacri religiosi, le crociate, l'inquisizione con gli altri tribunali per gli eretici, lo sterminio della popolazione originaria dell'America e la sostituzione di essa con schiavi africani, furono frutti del cristianesimo e nulla di analogo o di equivalente ci è offerto dagli antichi.
Nella pacatezza dello sguardo degli animali parla ancora la saggezza della natura; perché in essi la volontà e l'intelletto non si sono ancora distaccati abbastanza l'uno dall'altro per potersi, al loro reincontrarsi, stupirsi l'uno dell'altra.
L'affettare una qualità, il gloriarsene, è un confessare che non la si possiede.
La vita è come una stoffa ricamata della quale ciascuno nella propria metà dell'esistenza può osservare il diritto, nella seconda invece il rovescio: quest'ultimo non è così bello, ma più istruttivo, perché ci fa vedere l'intreccio dei fili.
La lontananza e la lunga assenza vanno a scapito di ogni amicizia.
Arthur Schopenhauer (1788-1860) è stato un famoso filosofo tedesco.
Il pensiero filosofico di Schopenhauer riprende o concetti di fenomeno (visione prodotta dalla coscienza) e noumeno (la cosa com'è realmente) già proposti da Kant sviluppandoli nell'idea del "mondo come rappresentazione". Altri elementi portanti del pensiero di Schopenhauer sono l'idea del "mondo come volontà", il pessimismo e l'iter salvafico.
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