Arriva di nuovo Natale, la gente è più falsa di prima, s'insegna ai bambini a mentire, si aiuta l'ortica a salire. Si porge una mano, si allunga una mancia, scordando di colpo però il male di pancia. La prego, si accomodi pure, si sieda al tavolo 10 La smetta con i complimenti, oggi siam tutti parenti. Oggi è Natale, oggi è Natale, passati due giorni però te la faccio pagare
E mi arrendo dolcemente abbandonata su di te, come jazz che striscia sul parquet
L'uomo chiese alla montagna di toccare il cielo. La montagna realizzò quel suo desiderio. E quando fu così una nuvola lo sfiorò in fondo al cuore che malato è di nostalgia
Io mi scordo sempre di quest'ora, ora e ancora, l'instabilità che mi bilancia. Io mi scordo sempre in quest'ora, ora e ancora, quanto costa porgere l'altra guancia
E il cuore, il cuore poi fa un casino di rumore, batte forte contro il letto senza farmi più dormire senza farmi più dormire. Non si rende neanche conto che non c'è più niente da fare
Ti svegli, guardi me, ma vedi lei, ti metti calze e maglioni che ti ha fatti lei all'uncinetto sei un amore ma proprio non va
Ma che volgarità, che volgarità, sopra il petto suo, sopra il corpo suo, ora dico no
Tanto sento che mischio già la voglia di te, la voglia di gridare, di farti male e di andar via o averti così come sei
Tu sei la mia forza, la mia vita, il mio spasso tu che senza me ti senti un animale pazzo tu che ancora un po' ci stai dentro di me, poi scappi e vai via
Spremi la mia bocca come fosse una tisana, una tisana poi se lei ti ama, se lei dichiara che lei ti ama, ti consola, ti da svago, si trasforma come un drago mezza dannata, persa, affamata e ti morde il cuore come vuole