Se si considera la letteratura, come tendo a pensare, un ramo della teologia, allora Chatwin va messo sotto la categoria della grazia.
È vero che Chatwin aveva talvolta pensieri abbaglianti, ma non era certo un pensatore sistematico. Così come non era un narratore coatto, uno di quegli esseri che ogni tanto nascono e si sentono costretti a scrivere storie per tutta la vita.
Chatwin è forse il caso più rapido di leggendarizzazione che ci sia stato in questi anni. E mi aiuta a pensare che le leggende hanno più fondamento delle cronache.
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