Il mio mestiere abbraccia il diavolo e l'acqua santa, ma si può sempre restare corretti e puntare sulla qualità delle cose e delle persone.
Ogni coppia che dura è miracolosa. È il terzo mistero della vita, dopo la nascita e la morte.
Io amo molto le province. Molto più delle grandi città. Perché continuano ad essere l'unico posto in cui c'è ancora molto pathos, un'emozione palpitante che gestisce in maniera più forte la realtà. Siccome io vengo dalla provincia rivendico molto questo aspetto. Credo che la provincia riesca ancora a tutelare dei rapporti emotivi e sentimentali fondamentali. C'è maggiore rispetto per l'individuo.
Se sento qualcuno che pontifica, alzo i tacchi e me ne vado.
Se vuoi sempre dormire sonni tranquilli, esiste solo la via dell'integrità. Come mi ha insegnato mio padre: il vero non disonesto è quello che potrebbe rubare e non lo fa.
Non credo che la coppia sia alla base dello sviluppo di una vita o di una personalità. Certo stare con qualcuno che si ama è parte della nostra esistenza, ma non è detto si debba realizzare per forza. Nel rapporto a due, solo alcune cose sono istintive, altre sono invece difficili da realizzare.
La correttezza è l'unico elemento che garantisce la costruzione di una vita serena e di una società sana.
Il mio sogno sarebbe un harem con quindici fidanzati e nessun marito.
La bellezza non può penalizzare nessuno. L'importante è capire che è una cifra che noi abbiamo e con la quale dobbiamo imparare a fare i conti. Se la bellezza diventa un aspetto fondamentale di una persona è negativa. Se invece la si sa gestire diventa un vantaggio. È l'intelligenza che ci salva, sempre.
Non credo molto alle relazioni che nascono quando si è giovani e poi durano sino alla morte. Se succede, è un miracolo. Nell'età matura conosci meglio te stesso e cosa stai cercando, quindi una storia nasce su una sintonia più profonda.