Da ragazzo sciabattavo in autostop spesso e usavo dare alla camminata un ritmo che me la rendeva più tollerabile e, a volte, persino piacevole. Autostop che sono durati anche più di due mesi filati, più camionstop che altro, sotto il sole cocente o la pioggia dei monsoni. Senza il canto dei miei passi sarei svenuto dalla disperazione.