Un uomo convinto della propria razionalità è un pazzo di sicuro.
Un scemo detesta un uomo di testa.
È probabile che il cervello abbia una camera oscura dove sviluppa delle foto che scatta a nostra insaputa e che poi solo il tempo ci potrà svelare se ne avremo il tempo di capirne il perché.
Disumanizzando un criminale si umanizza se stessi oltre misura.
Il mestiere peggiore s'impara dal proprio carnefice.
Le presunzioni martellanti dissimulano, spesso, il timore che possa crollare il proprio ego di fronte alle confutazioni!
Tacita intesa tra due persone per cui non e' necessario spendere parole. Tra due amanti basta uno sguardo o un tono di voce e scatta la magia: il mondo resta fuori.
Dentro di noi si agitano forze diverse, sensazioni contrastanti. C'è chi in queste nebbie riconosce armi per offendere oppure inutile chincaglieria. Io riesco a scorgere mostri e orchi ma anche pianure verdeggianti. Non sapremo mai chi siamo se non proviamo a diradare le nebbie, se non ci sforziamo. Forse troveremo la chiave della nostra evoluzione.
L'essenza fiorisce nell'azione, meglio ancora se nell'interazione, nei rapporti con gli altri. Ecco perché l'inerzia ci porta a scomparire socialmente ed emotivamente.
Arriva un momento in cui la poesia scompare dalla nostra vita. Dentro la testa rimane un miscuglio indecifrabile di cose di cui nessuno è disposto a riconoscerne un qualche misero valore. Quello è il ritorno al brodo primordiale dell'io.
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