La nozione di chiarezza, per nostra disgrazia, pare essere intrinsecamente e fatalmente oscura.
Quelli di Tienanmen erano veramente dei ragazzi poveretti, sedotti da mitologie occidentali, un poco come quelli che esultarono quando cadde il muro; erano dei ragazzi che volevano la Coca-Cola.
È meglio scrivere di riso che di lacrime, perché ridere è ciò che è proprio dell'uomo.
Il rifiuto dello stile ha un doppio valore. Nel senso del rifiuto di una prigione stilistica, ma anche nel senso dell'avere stile come avere un garbo, per il desiderio di una costante durezza nel discorso.
Sarei tentato di dire che non esistono cattivi maestri, ma solo cattivi scolari.
Pinocchio piace moltissimo anche a me. Ritengo anche io che sia uno dei più grandi libri dell'Ottocento italiano. Ma non fa testo. È al di fuori della letteratura. Collodi non aveva la coscienza, la lucidità del letterato. Era in sostanza un narratore orale; non sapeva quello che poteva dare come non lo sa ogni narratore orale.
Il problema del proletariato attuale è che comprende i tre quarti della popolazione, ma molti non lo sanno. Se un piccolo materialista storico come me potesse aiutare qualcuno a prenderne coscienza...
L'industria culturale non è tale da impedire la nascita di un'opera d'arte di qualità e magari d'eccezione. Ma è evidente che ne condiziona la forma.
Le poesie sono da eseguire, i testi teatrali lo sono per definizione. Ma anche il romanzo ritrova nell'oralità quel rapporto col lettore che è quello della solitudine col libro.
Non c'è opera veramente comica se non ha in sé qualcosa di tragico e viceversa.
Edoardo Sanguineti (1930-2010) è stato un poeta, scrittore e autore teatrale italiano.
Sanguineti è stato un esponente di punta del Gruppo '63, attore del dibattito culturale del Novecento in Italia.
Oltre che per le proprie opere, Edoardo Sanguineti viene ricordato anche per il lavoro di critica e studio su Dante Alighieri.
Nei primi anni '80 è stato deputato del PCI.