La mia facoltà di essere deluso oltrepassa l'intendimento. Essa, che mi fa capire il Buddha, è la medesima che mi impedisce di seguirlo
Nessuno guarisce dalla malattia dell'essere nato, una ferita mortale se mai ce n'è stata una.
Guai al libro che si può leggere senza interrogarsi per tutto il tempo sull'autore!
Trasportandoci al di qua del nostro passato, l'ossessione della nascita ci fa perdere il gusto del futuro, del presente, e del passato stesso
Divorare una biografia dopo l'altra per persuadersi meglio dell'inutilità di qualsiasi impresa, di qualunque destino.
La vera vertigine è l'assenza della follia.
Di norma, gli uomini aspettano la delusione: sanno che non devono spazientirsi, che presto o tardi verrà, che accorderà loro la dilazione necessaria perché possano dedicarsi alle occupazioni del momento. Diverso è il caso del disingannato: per lui la delusione sopraggiunge contemporaneamente all'atto; non ha bisogno di spiarne l'arrivo, essa è presente. Affrancandosi dalla successione, egli ha divorato il possibile e reso superfluo il futuro. «Non posso incontrarvi nel vostro futuro» dice agli altri. «Non abbiamo un solo istante che ci sia comune». Perché per lui l'insieme del futuro è già qui.
Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.
Giorni miracolosamente colpiti da sterilità. Invece di rallegrarmene, di gridare vittoria, di convertire quell'aridità in festa, di vederli come un punto d'arrivo e come una prova della mia maturità, insomma del mio distacco, mi lascio pervadere dalla stizza e dal cattivo umore: tanto è tenace in noi il vecchio uomo, la canaglia smaniosa incapace di scomparire.
Abbiamo perduto l'arte di suicidarci a sangue freddo.
Emil Cioran (1911 - 1995) è stato un filoso, saggista e scrittore rumeno.