Io sono meno impaziente del vento, tuttavia devo andare.
Per noi, viandanti eternamente alla ricerca della via più solitaria, non inizia il giorno dove un altro giorno finisce, e nessuna aurora ci trova dove ci ha lasciato al tramonto.
Anche quando dorme la terra, noi procediamo nel viaggio.
Siamo i semi della tenace pianta, ed è nella nostra maturità e pienezza di cuore che veniamo consegnati al vento e dispersi.
" I vostri figli non sono i vostri.
Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di se stessa
essi vengono attraverso di voi, ma non da voi.
E benché vivano con voi, ciò non di meno, non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non i vostri pensieri.
Perché essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi, ma non i loro anime.
Perché le loro anime abitano nella casa del futuro, che
neppure in sogno potete visitare.
Potete cercare di essere simili a loro,
ma non potete farli simili a voi.
Perché la vita procede e non si attarda mai sopra il passato.
Voi siete gli archi da cui i figli come frecce sono scoccati avanti.
L'arciere vede il bersaglio sulla linea dell'infinito, e con
la forza vi tende perché le frecce vadano rapide e lontane.
E che il vostro tendervi nella mano dell'Arciere avvenga nella gioia: perché come ama le frecce che volano,
così ama l'arco che sta fermo."
E una donna che stringeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli
Ed egli rispose:
Sono lo strumento perfetto del divino: l’espressione vivente forgiato dal suo unico "pensiero".
E i figli sono le risposte che la vita dona ad ognuno di noi.
Sono loro l’essenza del vostro sorriso.
Sono sangue e carne della vostra carne
ma non il vostro sangue e la vostra carne.
Loro sono i figli e le figlie della fame che la vita ha di se stessa.
Attraverso di voi giungono, ma non da voi.
E benché vivano con voi, non vi appartengono.
Affidategli tutto il vostro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi:
La vita è una strada che sempre procede in avanti e mai si ferma sul passato.
Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono stati scoccati in avanti.
È l’Arciere che guarda il bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell’Arciere;
Poiché come ama egli il volo della freccia, così ama la fermezza dell’arco.
L'uomo viaggerà verso la perfezione
quando avrà l'impressione di fondersi
nell'immenso e sconfinato spazio,
di essere come un mare senza spiaggia,
come una fiamma che arde incessantemente,
come una luce che brilla eternamente,
come un placido vento, o come una tempesta impetuosa,
come un cielo burrascoso e squarciato dai lampi,
come un fiumicello o come un rivo lagnoso,
come un albero variopinto all'avvento della primavera
o come un tronco nudo in autunno.
Come campi rigogliosi o distese aride.
Se l'uomo si immedesimasse
in tutti questi meravigliosi elementi,
sarà giunto a metà della via verso la perfezione.
Conquisterà l'apice della perfezione
solo quando si sentirà come un bimbo
che ha bisogno della presenza materna,
e come un uomo che protegge i suoi figli,
come un giovane innamorato.
Come un vecchio che si confronta con i ricordi,
un religioso che prega in un luogo sacro,
un malfattore che giace nella sua cella,
uno scienziato immerso nei suoi studi.
Uno sprovveduto che desidera uno spiraglio
tra la notte inquieta e le tenebre del giorno.
Una pia suora che vive tra i petali
della sua devozione e le spine dell'isolamento.
Una donna di facili costumi che si dibatte tra le zanne
della sua fragilità e le unghie dei suoi desideri.
Un misero che si trascina tra le sue afflizioni
e lo spirito di sopportazione.
E un agiato che è prigioniero tra la sua cupidigia
e la sua coscienza.
E un poeta che si trova fra la nebbia e le luci
della magica aurora.
Quando l'uomo può sperimentare e conoscere
tutto ciò, arriverà alla perfezione e diventerà
l'ombra dell'ombra dell'Onnipotente.
In un campo ho veduto una ghianda:
sembrava così morta, inutile.
E in primavera ho visto quella ghianda
mettere radici e innalzarsi,
giovane quercia verso il sole.
Un miracolo, potresti dire:
eppure questo miracolo si produce
mille migliaia di volte
nel sonno di ogni autunno
e nella passione di ogni primavera.
Perchè non dovrebbe prodursi
nel cuore dell'uomo?
Khalil Gibran (1883 - 1931) è stato un poeta, filosofo e pittore libanese.
Fra le opere più diffuse di Khalil Gibran si ricordano Il Profeta e Massime spirituali.