Non abbandonarti, tienti stretto,
e vincerai.
Vedo che la notte se ne va:
coraggio, non aver paura.
Guarda, sul fronte dell'oriente
di tra l'intrico della foresta
si è levata la stella del mattino.
Coraggio, non aver paura.
Son figli della notte, che del buio battono le strade
la disperazione, la pigrizia, il dubbio:
sono fuori d'ogni certezza, non son figli
dell'aurora.
Corri, vieni fuori;
guarda, leva lo sguardo in alto,
il cielo s'è fatto chiaro.
Coraggio, non aver più paura.
Senza parlare sei arrivata come una
vera regina, di nascosto
hai posato i piedi dentro l'anima.
Lei è vicino al mio cuore
Lei è vicino al mio cuore
come fiore di campo alla terra:
mi è dolce come è dolce il sonno
per le stanche membra.
Il mio amore per lei è la mia vita
che scorre nella sua pienezza,
come un fiume gonfio in autunno,
fluente con sereno abbandono.
I miei canti si confondono al mio amore,
come il mormorio d'un ruscello,
che canta con tutte le sue onde
e tutte le sue correnti.
Se possedessi il cielo con tutte le sue stelle,
e il mondo con le sue infinite ricchezze,
chiederei ancora di più;
ma sarei pago dal più infimo cantuccio
di questa terra, se lei fosse mia.
Cogli questo piccolo fiore e prendilo.
Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.
Non so se potrà trovare posto
nella tua ghirlanda,
ma onoralo
con la carezza pietosa della tua mano
e coglilo.
Temo che il giorno finisca
prima del mio risveglio
e passi l’ora dell’offerta.
Anche se il colore è pallido
e tenue è il suo profumo
serviti di questo fiore finché c’è tempo
e coglilo.
Non mi accorsi del momento in cui varcai
per la prima volta la soglia
di questa vita
Quale fu la potenza che mi schiuse
in questo vasto mistero
come sboccia un fiore
in una foresta a mezzanotte?
Quando al mattino guardai la luce,
subito sentii che non ero
uno straniero in questo mondo,
che l'inscrutabile, senza nome e forma
mi aveva preso tra le sue braccia
sotto l'aspetto di mia madre.
Così, nella morte, lo stesso sconosciuto
m'apparirà come sempre a me noto.
e poichè amo questa vita
so che amerò anche in morte.
Rabindranath Tagore (1861 - 1941) è stato un poeta, scrittore e filosofo indiano. Nel 1913 ha ricevuto il Nobel per la letteratura.
Nel corso della sua vita Tagore si dedicò praticamente ad ogni forma d'arte: romanzi, novelle e saggi, ma anche liriche per il canto e lavori teatrali. Nelle sue poesie Rabindranath Tagore esprime amore per Dio e per la natura, desiderio di fratellanza umana e la mereviglia della fanciullezza, ma non nasconde anche la propria passione (compresa quella erotica).