Mi adagio nel mattino
di primavera. Sento
nascere in me scomposte
aurore. Io non so più
se muoio o se rinasco.
Io vivere vorrei addormentato
entro il dolce rumore della vita.
Fuggono i giorni lieti
lieti di bella età.
Non fuggono i divieti
alla felicità
Negli azzurri mattini
le file svelte e nere
dei collegiali. Chini
su libri poi. Bandiere
di nostalgia campestre
gli alberi alle finestre.
Arso completamente dalla vita
io vivo in essa felice e dissolto.
La mia pena d'amore non ascolto
più di quanto non curi la ferita.