Grazie a Donato, Antonio e Loretta... Sai, Antonietta, hai proprio indovinato a chiamarla foto perché ciò che scrivo per me è proprio fermare un momento come in un'istantanea e a volte non m’importa se tutti non vedono la" foto", ma mi importa che ricordano momenti dove han provato le stesse sensazioni. Pensa che" il tuo sogno" l'ho scritta giovanissimo... nel 1970 nel vedere affondare una nave qui all'entrata del porto di Genova... e mi sembrava un film, una cosa non vera... un sogno.