Un'intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenililunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d'amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita.
Il tempo è muto
Il tempo è muto fra canneti immoti...
Lungi d'approdi errava una canoa...
Stremato, inerte il rematore... I cieli
Già decaduti a baratri di fiumi...
Proteso invano all'orlo dei ricordi,
Cadere forse fu mercé...
Non seppe
Ch'è la stessa illusione mondo e mente,
Che nel mistero delle proprie onde
Ogni terrena voce fa naufragio.
Quando mi desterò
dal barbaglio della promiscuità
in una limpida e attonita sfera
Quando il mio peso mi sarà leggero
Il naufragio concedimi Signore
di quel giovane giorno al primo grido.
Anche le tombe sono scomparse
Spazio nero infinito calato
da questo balcone
al cimitero
Mi è venuto a ritrovare
il mio compagno arabo
che s'e' ucciso l'altra sera
Rifà giorno
Tornano le tombe
appiattite dal verde tetro
delle ultime oscurità
quel verde torbido
del primo chiaro
Giuseppe Ungaretti (1888 - 1970) è stato un poeta e scrittore italiano e viene indicato come il fondatore dell'ermetismo, una corrente letteraria diffusa a partire dagli anni Venti e che influenzerà sensibilmente la poesia italiana successiva.
Tra le principali raccolte di poesie di Ungaretti si ricordano Il porto sepolto, Allegria di naufragi o La terra promessa.