Lasciato ho gli animali con le loro
mille mutevoli inutili forme.
Respiro accanto a te, ora che annotta,
purpureo fiore sconosciuto: assai
meglio mi parli che le loro voci.
Dormi fra le tue verdi immense foglie,
purpureo fiore sconosciuto, vivo
come il lieve fanciullo che ho lasciato
dormire, un giorno, abbandonato all'erbe.
Arso completamente dalla vita
io vivo in essa felice e dissolto.
La mia pena d'amore non ascolto
più di quanto non curi la ferita.
Mi adagio nel mattino
di primavera. Sento
nascere in me scomposte
aurore. Io non so più
se muoio o se rinasco.
Fuggono i giorni lieti
lieti di bella età.
Non fuggono i divieti
alla felicità
Forse la giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi e non pentirsi