L'astro d'oro
a l'elevazione mariana
se move,
e lo dì
Signor
diviene.
quando
gli infuocati raggi invitano
al riposo pomeridiano
s'inebrino di canto le cicale
e il loro cantare a dispiegate gole
par segare i raggi fulgidi del sole.
Nutrite solo d'aria e di rugiada
Baccanti astemie, riempiono di strida
l'estate, il bosco, l'albero e la strada.
E quando il loro frinire tace o si dirada
l'aria appare come vuota, nuda
è la campagna e il sole sembra
che
bianchi e spumosi batuffoli
avanzano nell'azzurro,
un forte vento caldo
li disperde e li sospinge
oltre il monte.
Laggiù
sul verde pendio,
ondeggiano
gli alti girasoli,
le corolle rivolte ad est
inneggiano
al sorgere del dio sole.
Scuote
un profondo respiro
i rami dei platani snelli,
piegano la chioma
gli austeri cipressi
ed i pini severi.
Da tutti gli alberi
è un
Su una candida nube
a cavalcioni
per monti e valli
andando,
distese di campi
di grano dorato;
di verde
non ancora
bruciato;
di girasoli
dal sole
incantati;
sotto di me
volar sembravano.
Vento nelle cicale
chiazze nere dense di fumo,
una fiammata invade
improvvisa cespugli secchi,
il treno continua a correre.
Questa sezione contiene poesie e pensieri sull'estate, la stagione calda e del sole, le vacanze estive