Non ho più occhi per vedere
la nebbia dilaniata dagli artigli dei colli.
Il rame e l'argento delle nuvole
la luce che colora le ombre
di buio. E i raggi delle conchiglie
il ruvido della sabbia
tra le dita dei piedi
il sorriso delle onde?
Son rimaste soltanto le mani
le vene fluorescenti di platino
avvolte in carta stagnola
nient'altro da vomitare
neppure le parole.
Porgi le tue mani,
così piccole, così fragili,
tenere mani che non cresceranno mai,
le allunghi come per dire qualcosa,
perché le tue labbra rosee
non possono pronunciar parola,
i tuoi dolci occhi castani,
fissano immobili il vuoto,
incapaci di vedere
i tuoi sogni avverarsi;
le tue gambe troppo gracili
per reggerti in piedi.
Pieno di speranza
Come chi ti ha messo al mondo
Te ne st
Era malato,
veniva giornalmente curato
in una camera d'ospedale,
per questo aveva basso il morale
la malattia lo teneva lontano
dall'amata.
La pensava continuamente
e questo era un deterrente
perchè non si lasciasse andare
alla disperazione
ed abbandonarsi al suo male.
Invece lottava con tutte le sue forze
aiutato dai dottori
Che cercavano di fare del loro meglio.
Lui guardava
Sei nato,
questo ti han regalato
per leggerezza... irresponsabilità.
Adesso tu,
lotti,
cerchi di goderti
quella vita impossibile
da godersi in un lampo...
I tuoi sorrisi
dolci e ingenui
inconsapevoli...
regalano immenso amore
facendo più male al cuore
per la fine... crudele.
Per l'immaturità dell'essere
i tuoi occhi...
nel freddo dell'anima
si abbandonano in un lungo sonno.
R
Sono il rifiuto della vita:
ne odio, ne amore,
ne gioia, ne dolore
Sono l'assenza,
vivo sotto l'ombra di me stessa,
mi nutro del nulla per salire la vetta..
Lassù sarò luce vera,
una piccola, grande stella della sera.
Questo corpo , Leggero come una piuma,
lentamente mi uccide, mi esaspera, mi consuma..
Cado sotto la menzogna, cado sotto la bugia
di un'immagine riflessa che
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