Il fiore più dolce colgono
malevoli, stolti e mediocri,
spandendo bestiale arroganza
carnefice d'ogni speranza.
Ondeggia di lenta morte,
al vento, l'ultimo petalo
sfregiato da denti marci,
succhiato da labbra ritorte.
La carne più fresca mordono,
di giovane cuore affamati,
sciacalli dall'animo nero
dal fato rigurgitati.
Gli spettri d'amor dispensa
il tempo ai pochi gentili
che all'ultimo furono onesti,
mai subdoli o servili.
Il buio nasconde i passi
di quei sognatori insorti
che mai s'inginocchiarono
sul ciglio degli anni storti.
E l'ultima, profonda foiba
di miseri sentimenti
agli occhi del mondo cela
i resti dei miei patimenti.