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Canzone di Luca soldato
I
Il giorno che partì da militare,
pioveva come Dio la comandava.
Bufera e vento dalla montagna al mare.
Il mondo tutto intero sprofondava.
Disse alla madre:
" Non devi accompagnarmi.
Alla stazione vado io da solo".
E mentre lo diceva
la pena entrava dentro
come un velo...
E si avviò così sotto la pioggia,
sollevandosi le pieghe dei calzoni.
Evitò il fango da persona saggia:
l'unico paio che aveva, gli unici buoni.
Lassù al fronte
ne avrebbe avuto cura
per indossarli subito al ritorno.
In piazza la domenica
avrebbe fatto una bella figura..
Sul treno
è salito un ragazzo
ed è sceso un soldato.
Al fronte
ha scordato il passato
e un fucile gli han dato.
Ha visto a milioni cadere
davanti a cannoni
soltanto ragazzi spauriti
e nessun generale...
II
Il giorno che tornò da militare,
il tempo non aveva più importanza.
Il nome suo dalla montagna al mare
Era un lamento chiuso in una stanza.
Disse la madre:
" Avrei dovuto farlo.
Nell'ultimo suo viaggio accompagnarlo".
E intanto che piangeva
la pena lentamente
s'accresceva...
E si avviò alla sua nuova dimora.
Nel vecchio armadio misero i calzoni.
Non era il caso di buttarli, ora:
l'unico paio che aveva, gli unici buoni.
Sarebbero serviti
ad uno della casa
tra qualche anno,
pronti e sistemati.
In piazza la domenica
Ancora fatto avrebbero figura..
Col treno
è partito un ragazzo
ch'è tornato soldato.
Al fronte
il futuro ha lasciato
nel sangue versato.
Fa parte anche lui
dei caduti
davanti ai cannoni.
Rimangono i generali
che chiamano eroi..
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- Molta retorica in questi versi. E poi è troppo lunga: se avessi usato immagini più penetranti e una forma più breve poteva venire decisamente meglio.
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