Lascivo abbandono
nel tepore d'Agosto
a te,
che sei il mio segreto
più vigoroso,
a te,
che ti dilegui per ere
e t'insinui adagio
tra i panni umidi della notte.
All'improvviso.
Ti preservo
perchè entri soavemente
musica tenue,
il mio filo d'Arianna.
Tu invece abbandoni
il mio animo gemente
tessuto sul ventre armonioso
al risveglio,
quando gli ultimi trilli
hanno ormai smarrito
la Madre Melodia
nell'ora cocente.
Mi lacera ancora
la mia devozione.