In uno
de li più profondi crateri
de la luna nostra,
lo meo Astorfo
uno nome,
a lui noto assai,
vide;
lo pescò,
co' eleganza
e discrezione
me lo portò,
e da allor
in mezzo a voi
de novo
son.
Trovo difficile la spiegazione di una poesia che è piacevole come lettura e in quanto poesia di valore và letta due e più volte. Pare che ti sia trovato in un momento di smarrimento, ma qualcuno a te caro ti abbia recuperato dalla luna. Spero di non aver offeso la tua sensibilità interpretando così malamente questa tua. E chi è astorfo? Una figura epica? Grazie per i tuoi puntuali ed efficaci commenti alle mie poesie. Buon Ferragosto.
Bene, rispondendo a te Raffaele, penso di poter soddisfare anche gli altri. L'ispirazione mi vien dall'Ariosto, nel suo Orlando Furioso, e Astolfo, e non Astorfo (che è mio), gli recuperò il senno, perso per la sua innamorata. Ma il senno lo si può perdere anche per altre cose. Ricambio gli auguri con tutta sincerità.