Vorrei come destriero
la forza del sorriso
per avere in groppa
lo schiavo e l'indeciso,
per comprovare a tutti
che l'allegria in poppa
dà i suoi buoni frutti.
Se imbandisci il desco
per poi restar digiuno,
se sembrerai grottesco
perché non sei nessuno,
se non avrai strappato
un petalo ad un fiore,
se mai ti sei beffato
di un essere che muore:
allor tu sei l'eletto,
il messo del sorriso,
sei tu senza difetto
col sol cucito in viso.
Tu placherai un fremito,
consolerai l'afflitto,
asciugherai un gemito,
giammai sarai sconfitto.
Consolerai il grido
della disperazione,
distruggerai il nido
della tribolazione.
Avrai poteri immensi,
saprai che il tuo sorriso
avrà grandi consensi
persino in Paradiso.