C'era una volta una gatta dal calico colore
la cui sola vista grande gioia dava al cuore,
In una casetta vuota si era annidata
fra quattro mura riparata.
Madre non aveva, padrone non sapeva, da nessuno se non se stessa dipendeva,
in uno stanzino aveva dei bei giochi che usava quando i motivi per uscire eran pochi.
Per mangiare correva con allegria a rubare avanzi ad una pescheria,
per bere visitava una fontana poco toccata da mano umana;
unico amico un gatto rosso striato con cui sui tetti correva a perdifiato,
ma nel suo cuore aiuto urlava, un urlo che nessuno ascoltava.
La gatta calica non era un animale, era uno spettro dalla forma eccezionale
l'anima di una donna uccisa in arcana via da un amante pazzo di gelosia.
Col suo fato crudele da sola giocava, il quale in forma di gatto rosso la torturava.
Di lei non aveva pieta' e la legava ad un felino per l'eternita'.