Del tuo incessante camminarmi a fianco,
del tuo non lasciarmi nei giorni di tenebra,
del tuo essere presenza lieve che anima
che da rifugio che conforta,
del tuo essere, senza presunzione alcuna pietra sulla quale io mi erigo,
sulla quale noi tutti ci aggrappiamo.
Dei dolori che hai sopportato,
delle notti insonni senza batter fiato,
delle mie cattiverie che a volte ti ho regalato,
del mio incalzarti senza tregua,
del tuo schivare senza sosta,
dei sorrisi che mi hai regalato che a volte ti ho rubato senza darti una ragione,
delle tue pene che sopporti in silenzio,
di quelle che arriveranno e che affronterai
con tua immensità, con la tua gioia
che ancora una volta vedrò sul tuo viso,
per la quale giuro tornerò ad essere migliore.