Gocciola il sangue
fra brividi e miasmi
s’inquietano i fantasmi e i boccioli del dolore
in questa fonderia dove si liquefa il giorno
dopo glaciale risveglio
la musica del cuore schiaccia e soffoca
la gioia delle fontane del sogno
fatto di strie d’assurdo
ma caldo
non muore il sonno
si converte e si dilania
in tappeti pesanti di polvere
muore già il sole non ancora vissuto
fatali al gioco che inizia
respiro ricordo fatica
un cristallo diafano di piombo
la coscienza
il sudore gocciola
lontano è l’oblio
e grave il rumore di voci e di strade
mi abita un macigno avido di abisso
che ad ogni passo intona
l’inesorabile veglia.