poesie » Poesia introspettiva » Pierrot et le Loup ai bambini del Paradiso
Pierrot et le Loup ai bambini del Paradiso
Sdraiato
La bocca chiusa
respiro tranquillo
La lingua immobile
in orecchie tese
spinte attente infinite
Non odo più
sono taciuti
fra le rovine del mondo
i miei disperati guaiti ululati
pietrificati
Guardo l’alba serenamente
più nessun pensiero tormenta
trattenendo il tramontare spento
di luna
Certo tornerà nel cielo il suo disco
non sarà più voce dominante
Solo un prezioso ausilio
Vicino a me
Accarezzandomi la testa
C’è la dolce mano di Pierrot
Un dolce solletico le sue dita
Nel mio folto mantello
Le sue lacrime sono sparite
Trae forza insieme a me
Solo un piccolo solco argentato
Ricordo la grande malinconia
Vorrei leccare il Suo viso
Come quando bevevo
Alla fonte le sue lacrime
In svanite perle
Stavo solo sognando di Te
Una fiaba un lontano ricordo
Di quando ero lupetto
adesso vivo come Te libero
fuori dalle pagine gialle
incolori nel sole
Alzandomi sulle mie quattro possenti zampe
Respiro l’aria del monte correndo
Verso la Vetta
Dove non ci sono più foreste ne alberi
Libera la visuale
in rarefatta limpida purezza
Bevo la luce del Sole
Lasciandomi scaldare
baciato in questi primi raggi svelati
dal Mattino
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0