Se dinanzi alle porte degli inferi
con lo sguardo rivolto all'alto dei cieli
ed il cuore palpitante
-divina estasi--inconsistente--irreale--divina menzogna-
ti venisse voglia di non capire
e calpestare foglie morte accartocciate
mai esistite,
se non per attimi di colore precario
nuovo amico saresti
tra noi
nel limbo
dei morti concreti
a pensare e ripensare
un istante
e un istante
ripensare
d'istante.
Una danza voluttuosa di germogli d'universo
fiorirebbe nella noiosa assenza dello spazio,
e intrecci nodosi di reali cangianti-
ghermirebbero le stelle
sfaldandosi
a ritornare atomi di non so che.