Con sul volto
la speranza
e le braccia protese,
tu chiedi di me,
mia fonte di vita
ed al primo cenno
ti arrampichi
con agilità
sul mio corpo.
E tormenti
con le mani già esperte
il mio seno
di giovane donna,
che si offre
alle tue labbra imploranti.
Ritrovi tra le mie braccia,
soddisfatto
di avermi inargentato
l'odore,
la vogliosa serenità;
osservando dall'alto
il tuo mondo
infiammato,
mi leghi
mi annienti
mi incoroni
ni eterni.
E dirigi il tuo sguardo
dentro
ed oltre i miei occhi.