dalla finestra della mia dimora
una nebbiolina ovattata avvolse
ogni tragedia e ogni incanto.
la mia fugace donna andava;
invase col suo essere,
col suo odore scaldò
rubandomi ricordi e sensi.
un passante si riparò con stizza
da una pioggia che non voleva scendere;
arrendersi è morire, gocciolina cara.
lento guaiva un cane, esterefatto
quando il -padrone- lo tradì
ipocrita accasciato al suolo.
ancora due minuti
poi il miracolo è compiuto;
arcobaleno oscuro
farà sorridere i bambini:
due minuti ancora,
d' intimissima folllia.
già la nebbia s'apre, e il mondo
mangia e sogna
rabbia e orgoglio