Sorseggiando chimico assenzio
Profano vecchie e sacre tombe
Ove sentimenti splendenti
Furono da vivi sepolti
Scoperchiando la tomba prima
Divorato e dissolto dai vermi
Trovo qui resti indecenti
Di ciò che chiamavo “Speranza”
Raccolta in posizione fetale
Quasi a pianger il destino
Di mani lorde di sangue
Rido e gioisco
A vederne la squallida fine
Contro quel corpo io inveisco
Scoperchiando la seconda
In vesti dai colori ancor accesi
Quasi a ridere di se stessa
Coi denti rotti e neri
In smorfia di riso digrignati
Trovo con stupore “Passione”
Vecchia amica mia ed amante
Stupore senza dolore
Non pensavo di trovarla
Un sorso in suo ricordo le concedo
Faticando con la terza
Arrugginito e tenace chiodo dopo chiodo
In silenzio mi rompo unghia su unghia
Per trovar lì il corpo di “Amore”
Dal flebile respiro e vuoto sguardo
Infermo e senza voce chiede aiuto
A chi la bara richiude veloce
Nessuna emozione
Nel sentir sul coperchio leggeri colpi
Trova posto il silenzio nel mio cuore
Nella quarta bara
Senza coperchio al cielo aperta
Viva da catene tenuta ferma
Trovo con violenta gioia nel cuore
Da vento, pioggia e sole torturata
“Morale”, mia vecchia nemica giurata
Nel vano tentativo d’amputar la prigione
Con sorriso folle m’avvicino
E l’arsa nera e gonfia pelle
Bacio con immenso contorto piacere
Seconda bottiglia d’assenzio finisce
Per riposar stanche membra mie
M’adagio in una vuota buca a dormire
Dove ora mia madre mi seppellisce