Isola,
per marinai
con promesse facili,
porto sicuro,
li ho nutriti
con frutti d'amore,
dissetandoli con acqua pura
di sorgente,
cuore semplice di donna,
privo d'inganno e di malizia.
Di notte si stendevano,
sulla mia sabbia,
raccontandomi
la fiaba delle stelle,
ma il vento dell'avventura
narrava
di terre sconosciute
da esplorare,
di fate e sirene
da conquistare.
Ammaliati,
ripresero
il navigare,
lasciando devastata
la mia terra.
Come il fiore,
sigilla la corolla
all'arrivo della tempesta,
le lacrime di dolore,
inalzarono
la barriera corallina,
impedendo nuovi approdi.
Camminai per lungo tempo
sulla battigia,
gettando nel mare
fiori di loto,
nel cuore
di una conchiglia
misi un sogno
mio d'amore,
nascondendola
sotto la sabbia.
Fino a quel mattino,
quando trovai,
stremato dal naufragio,
Eros vestito da pescatore.
Della mia isola
non narro più niente,
Amore mi ha reso continente.