Ho teso il mio orecchio vigile
nell'attesa vana di sentire i tuoi passi
varcare la soglia della mia dimora,
la tua voce rimbombare nell'eco della memoria
nella fervida voluta immaginazione
di tratti somatici
linee, forme di gelatinoso albume
sorrette dal sospiro del vento.
Stralci di zucchero e miele
il ricordo mio di te
sull'asfalto appiccicoso dell'esistenza.
Corro verso l'ignoto per raggiungerti
per riportarti da me
ma la luce mi acceca
irradia di calore la mia immagine
bruciandomi l'anima
La tua carezza mi sorprende
inaspettata e lieve
un battito d'ali mi solleva dal mio pensare,
sei tu angelo mio senza forma né colore
la mia vera sorgente di speranza.
In questa notte di S. Silvestro
come ogni anno il mio pianto dirompe
di misto sentire
alzando il calice di gioia e dolore.
Ritornano a me le tue parole
il tuo ultimo respiro
sussurrandomi
"auguri creatura mia".
Mi hai dato la vita, la gioia
tutto ciò che sono lo devo a te
all'amore che mi hai insegnato
che mi hai donato,
seguirò le tue orme
la tua voglia di vivere accettando la morte,
uniti per sempre
insieme in un'unica nota di amore.