Spira la brezza del vento d'Agosto
afosa, rovente, si posa e ti bacia,
rimbalza, scalda la lunga spiaggia
alzando al cielo eterea la fata Morgana.
Tra file allineate di tetti di tela
stampati di bianco stampati di azzurro,
assiepata la gente sotto si stringe
all'ombra ristretta che disegna la sabbia.
Vento d'Agosto che ride e che gioca,
col cuore coi sensi e tante illusioni,
di amori che nascono giovani e ardenti
e poi cadono in mare tra onde e vapori.
Gli occhi vaganti in cerca di lei
tra quella foresta di mille ombrelloni
il battito sale veloce e frequente
quando il suo sguardo fotografa il mio.
Il caldo nel petto avvampa la pelle
tracciando un percorso sinuoso nel corpo,
m'invade, mi inebria, mi toglie il respiro
di fronte la guardo e nasce un sorriso.
Ritorna il pensiero vissuto e lontano
caduto nell'ombra ma non dimenticato,
rivive la brezza di quel vento d'Agosto
a ricordo di un tempo passato e trascorso.