Eterni complici
d'un tempo gitano
son gli equi istanti
d'un giorno scandito,
e passaggi
d'angosce sottili,
i traversamenti brevi
d'attimi baleno,
restano voglie
d'insostenibili abbracci
che indugiano
su albe di tenui mattini.
Mi sorprendono
quegli odori rubati...
nell'incavo
colti
tra inguine
e coscia.
Ne raccolgo l'essenza
di polline
a granelli
e ne faccio profumo.
Ti solletico emozioni
sul taglio della bocca,
percorro con la lingua
il profilo del volto
e tengo fra le mani
la voglia di noi...
Assoluto
il desiderio d'averti,
indistinto
l'oblio del tempo.
Solo noi,
il senso,
noi,
il non-tempo,
l'eterno
momento.