Parti dal lungomare,
attraversi la spiaggia,
ti insinui nel mare,
a lui ti ancorano
forti piloni di acciaio
come radici di un castano.
Le onde ti accarezzano,
a volte ti schiaffeggiano,
il vento ti spazza,
tu impassibile
non ti muovi
sembra impossibile.
I corrimani
nelle giornate uggiose
sostengono i gabbiani,
tutti controvento,
pronti a prendere il volo,
con l'occhio attento.
Pescatori di canna
trascorrono su te
giornate inutili
nel vano tentativo
di pescare un pesce
che scappa furtivo.
Giovani ragazzi,
un'occhiata a riva,
arriva una divisa?
non ce ne sono,
si lanciano nel vuoto
con frastuono.
Persone di ogni età
su te passeggiano
immaginando voli
in mezzo al mare,
il vento le spettina
è un modo per sognare.
Un molo in mezzo al mare,
di sera illuminato
col faro sulla punta,
segnala la presenza,
indica alle barche
di aver prudenza.