Non so quando come e dove fu inventato il carnevale
che prevede il divertirsi all'aperto o nelle sale.
In quei giorni di allegria, vedi persone mascherate che
vogliono stare assieme, e farsi fra di loro piacevol compagnia.
In effetti nelle sale son truccati tutti in viso
da non conoscere babbo e mamma, nonché i nonni con gran sorriso.
Il carneval si può dir muto, e parla per lo più con le boccacce,
ed attraverso le sue facce, lui comunica od anche tace,
ed allor tu cittadino che lo incontri e che lo guardi,
cerca di capire il suo discorso, nelle mosse e negli sguardi.
Se con le mosse dette prima, tu lo vedi e non comprendi,
indossa pure il pigiama e vai a letto, ove riposi e ti distendi.
Se pur nel letto sembri indigesto e rumoreggi quale cornacchia,
non pensar alla stonata, ma scendi giù, lungo la strada,
perché, festeggiar è sempre pacchia.
E se poi ti piace il carnevale, vestiti pure da lupo ed orso,
non per essere un animale, ma poter nell'allegria,
scaricar le fatiche, già sostenute nell'anno in corso
A mezzanotte di sta giornata, il carneval non c'è più,
e così l'illusione della festa, se ne andrà definitiva,
allor quando ti cadranno le ceneri sulla testa,
ed indosserai la tuta blù.