Arsa di mura ripida e turrita,
sagoma nera prende vita
al levar del sole.
Ne subisco il riflesso
celato di sua mole
non ne sbroglio il nesso
e rimango confuso,
come arnese in disuso.
È la mia mente tzigana,
babele innocente dai riflessi d'oro,
vagabonda mondana,
che si fonde al coro
con la timidezza
dell'umana incertezza.