Ha preso vita
come un ragno maledetto questo amore
ed ha tessuto un sentimento prigioniero,
lo ha teso all'aria
impavido,
nei giorni giovani dei nostri albori.
E noi
nudi nel sottobosco di una foresta buia,
incantata,
percepiremo insieme il sussurrio del vento,
il palpito insicuro del sole di settembre,
tramonti di stagioni che lacrimeranno foglie
e reggeremo il tempo
che ci farà impazzire.
Ma qualcosa,
un giorno,
nascosta nel silenzio spezzerà la ragnatela,
non la debolezza di cristallo della libellula che passa,
s'impiglia
e tenta di volare fino a consumarsi tutta,
no.
È che l'insetto non si sente più al sicuro
e ci abbandona sopra la sua ragnatela,
sulla scia di questa pioggia
che prima di stancarsi
ne avrà sciolto pure l'ultimo ricamo.