Una grossa medusa,
comprime l'anima, la spinge
sul fondo, l'appiattisce.
L'annienta!
Stanca, senza respiro.
L'anima tenta riaffiorar.
Con lei combatte, si contorce
quasi si spezza,
in questa impari lotta.
Coi suoi mille tentacoli
la medusa
l'avvolge, la stringe.
La tiene immobile
sul fondo.
Urla l'anima! Silenzi
di cristallo infranto,
spargono con violenza
appuntite sghegge.
Dolente, sanguina
l'anima ferita.
Piange fredde
lacrime di neve,
che il cuore
gelano.
Una notte
di un inverno
che ristagna.
Che aspetta l'alba
di un'altra primavera.