Voglio scrivere fin quando le mie dita non inizieranno a sanguinare,
voglio scrivere in eterno, per tutto il resto della mia vita non voglio fare
nient'altro. Voglio smettere di essere una persona, di essere un misero
umano. Voglio divenire una macchina in grado soltanto di scrivere.
Privo di sentimenti, che per me sono solo oggetti taglienti
privi del mio controllo, solo così io potrò vivere.
Non avrò bisogno di altro che di un foglio di carta e di una penna,
per me è sufficiente, non voglio fare nient'altro. Voglio smettere
di respirare, di mangiare, di bere, di vedere e di sentire. Tutto ciò di cui
ho bisogno è la mia scrittura e la mia voglia e capacità di farlo.
Non sono uno scrittore, non sono che un misero attore che
si finge tale. E pregno di figure retoriche parlo in codice.
Come una tempesta di lame che piovono dal cielo, sei disceso su di me
esile angelo dai lunghi capelli color delle stelle. Sei stato inviato
dal divino che ci osserva, per punirmi e redimermi. Meravigliosa
donna dalle ali di ferro. Sei solo un immagine di musica nata dalla mia mente
eppure sei reale, ti vedo scagliarti contro di me, trafiggermi da lato a lato
sino a condurmi alla morte. Le tue lame erano avvelenate?
Sapevo che non avrei dovuto abbracciarti, che non avrei dovuto stringere
le tue mani lucenti, troppo lucenti perchè non ne soffrissi.
Io sono le tenebre, la notte, io sono il vuoto della morte.
Non posso neanche pensare di avvicinarmi a te,
cosa mi farai? Ormai non riesco più a respirare
hai trafitto i miei polmoni, trafitto il mio petto e chiuso i miei occhi.
Permettimi solo di fare un ultima cosa, permettimi di continuare
in eterno, per sempre, ovunque e per chiunque.
Lasciami scrivere, scrivere soltanto, e del resto non mi importerà nulla.
Che io muoia o viva non ha importanza, voglio soltanto scrivere
ancora e ancora, voglio mettere le parole in fila una dopo l'altra
e abbandonarmi a questo suono che sento ogni volta che creo un verso.
Questo suono è il suono delle anime che tocco con le mie parole.
Perchè posso fare solo questo, toccare un anima non mia
con parole non mie.