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La sinfonia umana

Stupito egli mi osserva
coi rami al vento
nel folle mio oscuro vagar
in nubi di vaghi pensieri.

Lui: "Dove fuggi ingabbiato"
io: "La folle sinfonia umana
è una triviale stonatura,
da essa io fuggo".

Il tronco dubbioso
ridendo del mio vaneggiar
e mutando in voglie mille idee
incredulo cadde.

Dove nascondi ora uomo
l'ipocrita chioma arsa dal miele?
I tuoi famelici artigli
già graffiano la tua vergogna.

Il tuo acido rigurgito
è solo un dissonante requiem
operato da dislessici strumenti
e storpi musicanti.

E sotto aride anime
gradito è il morente suono
dell'impiccato oboe
e della viola suicida.

E mentre s'apre una nuova danza
di tristi entusiasmi
il docile figlio
è istigato al "clap clap".

 

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 13/07/2012 16:04
    UN FLUIRE DI LODEVOLI QUARTINE... PER MUSICALITA' E MAGIA NELLE PAROLE...
    CIAO ANDREA

2 commenti: