A volte vorresti solo il silenzio
del lungo sonno dell'oblio:
dolce nettare nel nulla assoluto.
Intonse pareti di lidi ancestrali
tra le quali nascondere il proprio io,
annientare la proprio mente
in un gioco di specchi e riflessi
che fugano lo sguardo
d'indiscreti passanti.
Acclamata terra di nessuno,
mondo d'audaci.
Poi guardi le tue mani
e afferri la vita,
qual gioia e dolore,
Soffre
silente
come il
palpito
inanimato
d'un solo
respiro.
Cellule
misere,
lievi,
sole,
scivolano
su mani
contorte.
Tristezza
fragile,
fiore giallo
ricurvo
in penombra
impolverato,
come una
cosa sola...
appoggiata li,
Piccolo
soffio
stanco,
velo
trasparente
che si
adagia
lungo
lo scivolar
d'un nuovo
battito
d'ali.
Di me stesso io prigioniero,
alti sui deserti dell'anima
liberi volano i pensieri.
Ti ho trovato
troppo tardi
Troppo in fretta
la vita ti ha portato via
Unico amore
nei tuoi occhi
solo
ho visto me riflessa
Il tempo galantuomo
non mi fa dimenticare
e i capelli bianchi
non fermano il dolore.
Perchè gli occhi stanchi
non smettono di piangere
per te?
Aspetto
immobile e silenziosa
di chiuderli e raggiungerti
finalmente
per vi
semplici nomi dentro la testa, pericolosi numeri sulla tua mano
luce blu, fumo grigio, occhi e gonna stasera giocano a chi è più verde brasiliano
una non ti è mai bastata, ne vuoi un'altra, ne vuoi ancora
ma adesso forse è meglio andare perché il tempo non perdona
arancio rinascimento indossi come un vestito di libertà
che presto o tardi stanotte ti lascia nudo assieme alla tua dign
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