La Roma vecchia co la carozzella,
la Roma antica ch'era sempre quella
piena de gente bona e genuina
ormai stà "disegnata" giù in cantina
ancora poi trovà la fontanella
pe rinfrescà la gola a garganella
ma l'acqua de na vorta, cristallina,
mò cià er sapore de la varecchina
e si t'accosti a quarche negozietto
dove na vorta trovavi l'affare
adesso invece ar posto der vecchi
Tu
nato quando
la musica attacca
sai quel c'all'orecchio dà
conoscenza. Invece io nato in fin della
cadenza di musica non capisco ahimé
un'acca...
Tu
sai che
non basta un'idea
bislacca a dar al pensier
musical coscienza. Nel mentr'io ho
quell'atavica tendenza a tirar le parole per
la giacca
Eppur
noi come
l'inizio e la fine siamo amici e
quasi quasi gemelli perch?
Che t'importa del gelo dell'inverno
se non avrai quel pasto sopraffino
va bene un quotidiano e un po di vino
per restituirti il caldo dell'inferno
con la carta sociale del governo
potrai pagarti un posto con cuscino
su una panchina al pubblico giardino
arredamento in stile ultramoderno
dovrai invocarti forse a un altro santo
che sia possibilmente un po più accorto
per insegnarti
Ancora scrivo e, a guisa di pedone,
fuggo dalla scacchiera allo scrittoio;
ma forse anch'esso è gelida prigione.
Siamo carogne avvezze all'avvoltoio,
mute comparse sull'immensa scena
vociante, quel trambusto che dilaga.
Pur te ignorando, in silenziosa arena
si getta ancor l'essenza mia, non paga
di nuovi affanni e polverosi intenti.
Così prosegue, amor mio, la battaglia
di chi segu
Delicata e profonda discrezione,
rispettosa dell'albero vivente;
nella quiete del cuore sei presente;
nulla turba la chiara mia emozione.
Chiudi la bocca e tacita l'azione
d'efficacia si veste, assai prudente,
e non perde il valore del cosciente
agire, in verità e consolazione.
È dolce il tuo sorriso quando i grilli
nell'erba verde cantano di notte
e tu della tua innata luce brilli
Questa sezione contiene una raccolta di sonetti