Noi tutti siamo in mano ad un Governo,
che a regalare è sempre poco incline
e delle tasse invece fa il suo perno:
fa mangiare insalata e poi zucchine
e le verdure pure nell'inverno,
che per noi poveri non han mai fine;
ci fa imprecar più volte il Padreterno
perché preferiremmo le fettine.
Solo gli ortaggi vedono i fornelli:
piselli, broccoli e q
Mi alzo la mattina
col cuore in allegria,
raggiungo i miei bimbetti
felici e sorridenti,
monelli e dispettosi
che litigano per niente.
Iniziamo l'ora,
son pronti
ed io son pronta
ad insegnare loro,
la gioia della scuola
Chiarore di giorno sollevatore di voci
dalla limpidezza nociva e velenosa,
ammirami come cavaliere del buio,
piegati al mio silenzio e spezza la tua lancia.
Oscurità di notte sollevatrice di echi
dalla naturalezza confortevole e leggera,
ammirami come libero fedele nel tuo regno,
incipriami di nero e abbraccia il mio volere.
Da maschera pallida son ornato all'alba
a fatica trascino
Sospeso a un filo come un aquilone
attento all'oggi più che ad un domani
m'avvito intorno a narcisismi nani
ed a miserie gonfie d'emozione,
germoglio fragile fuori stagione
rimpallo i miei rimorsi fra le mani
manovra goffa per renderli vani
sono tizzoni e inducono l'ustione,
arrotolo quei giorni regalati
li lancio ad uno ad uno in un cestino
uno su venticinque cade dentro
Tomo tomo, co' na borsa a lo collo, a lo mercato vo,
volti non nostrani, ogni ben de Dio offrono in quantità,
me chiedo ove la bella ciociara est, co' li su' ravioli mo,
'sti de ricotta e spinaci pur so fatti, ma me sanno d'empietà;
poi, tra lo calcare de la gente, lo passo più in là fo,
vedo de lo pesce, ma de lu nun conosco l'identità,
dicono d'esse sarde, ma de quali mari, va a ve
Questa sezione contiene una raccolta di sonetti