Soluzione orientale
di un vago ricordo
e mille fremiti d'amore
Il vile, ozioso ricordo
sorvola il mio tempo perfetto
e la volta degli dei
eclissa il suo essere
Molteplici olfatti
sorpassano il silenzio
e cento volti
si sovrappongono
al nulla
Il sollievo cede al tempo
e la notte ci risveglia l'anima
La materia è uguale al nulla
e il nulla è uguale alla materia
Lo 0 non
Seduto comodamente sull'orlo
del pozzo in un campo di grano,
volgo lo sguardo al cielo,
e mentre ne ammiro il colore
saldo mi tengo all'umida roccia.
Chiudo gli occhi istintivamente
e immagino di cadere nelle acque
fresche e dolci di quel pozzo.
Riapro piano gli occhi serrati
e girando lentamente la testa
guardo all'interno dell'apertura:
il sole riflesso mi abbaglia.
Il vento stor
Mi affaccio alla finestra della notte:
tornano empiree a splendere le stelle
che come sogni si tingono di luce.
Cresce nel sonno trama di illusioni
al soffuso riverbero lunare.
Carezza il vento vaporosa riva,
incerto ciglio tra la veglia e il sonno,
ov' è il ricordo di oniriche presenze,
di cieli mai veduti e mondi vani.
Sorge tra caligini di nebbiosi mari
l'"Isola che non c'è", dimora
Sto diventando me stesso
Non ho bisogno di uno specchio per vederlo
Sta accadendo proprio adesso
e non c'entra con come mi sento
Tra poco sarò un sasso
immobile e incapace
di fare un solo passo
Non mi aspettare più in là
o domani
Non dirmi di stringere
o aprire le mani
o stropicciare gli occhi
davanti a un quadro immenso
perché sto diventando me stesso
non hai occhi
non hai bocca:
(sei occhi:
sei bocca)
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