Tienimi, tienimi, stringimi, non lasciarmi andare, non lasciarmi cadere in questa voragine di solitudine e incomprensione;con te mi sento al sicuro!
Dammi lamano, non la lasciare, non lasciare che perda il mio unico appiglio alla vita, che finisca nella paura di diventare ciò che non sono!
Solo tu puoi farlo, solo tu puoi starmi vicino senza farmi soffrire, senza farmi cambiare. Solo tu riesci a farmi essere me stessa con me stessa, solo tu riesci a non farmi odiare, a non farmi distruggere.
Voglio stare tra le tue braccia ancora per un po', voglio sentirmi al sicuro, lontana da tutto e tutti ancora un po'... voglio godere di questo amore ancora un attimo, e starti vicino sempre!
Aiutami amore, aiutami a non lasciarmi andare!
... sarai Tu la mia Poesia, il mio capolavoro immenso. Ogni centimetro della tua pelle ne sarà il verso più bello. Se vuoi possedere la mia anima, non esitare oltre e falla tua. I tuoi occhi di ghiaccio saranno taglienti come artigli e graffieranno il mio cuore... Sono precipitato nella gola degli Inferi e ho temuto d'esser per sempre perso. Ho sedotto la morte, l'ho ingannata. L'ho sfidata con mille e più baci per poi scappar via. Non posso appartenere a due mondi. Non posso dividermi tra le gioie della vita e la mia stessa vita. Ho bisogno di riassaporare le tue labbra, mentre tu con ingenua malizia mi trasmetti verità ignote all'animo umano. Solo per poco ho potuto ammirare il miracolo dei miracoli: i miei versi che danzavano coi tuoi!
Sto tornando ad esistere. E il mio destino si incrocerà di nuovo col tuo. La mia ombra ti ricatturerà con la furbizia silente di un ladro che viene a derubarti di notte. E lì capiremo. O sarà la fine del romanzo. O sarà la fine del dolore. Ma l'opera va terminata... Ciao, L.
Aureliana ha poco più di 40 anni, un po’ bassina e forse un paio di chili di troppo sui fianchi, è separata ed ha una figlia poco più piccola di Francesca, con lei da un po’ di tempo s’è instaurato un feeling che talvolta, lo ammetto, mi mette in imbarazzo o in agitazione.
Un pomeriggio torno a casa dopo esser stato in redazione a consegnare un manoscritto, mi metto al computer a controllare la posta, ma il cervello era tutto da un’altra parte, insomma, stavo facendomi dei “film” alquanto di genere sessuale, e l’interprete principale era ovviamente l’Aureliana!
Rientra Fran, mi mette fra le braccia la piccola e corre in bagno, ritorna dopo qualche minuto e mi si siede vicino, guardandomi, mentre io cerco di salvare gli occhiali dalle manine tentacolari di Andrè;
mi guarda e mi fa ” tutto bene Jil? Ti vedo strano”, “Tutto bene” rispondo io, con gli occhi bassi sulla tastiera, “Jil, tesoro, ho la sensazione che non sia così, ti sento preso da qualcosa, guardami, ti prego!”.
Poiché le “preghiere” di Cesca sono in realtà degli “ordini” l’ho guardata negli occhi ed ho anche cercato di sorriderle in modo normale.
Cesca, la “strega”, mi trapassa con i suoi occhi multicolori e dopo aver un paio di volte teso le labbra sui denti, mentre carezza la testolina di nostra figlia, mi fa:
”Jil, non fare lo stronzo, che ti castro!.”
Otto parole dette in un tono da sentenza capitale, senza possibilità d’appello!.
Oh Francesca, non sai cosa ho provato in quei brevissimi momenti, mi sono sentito liberato da un sogno o forse da un incubo, ho sentito di nuovo, totalmente ed esclusivamente per te, tutto il mio amore, tutto il mio desiderio, tutta la mia voglia di vivere, mi sono sentito, verme e leone, vittima e vincitore.
In quel mentre Roberta ha bussato ed è venuta a prendersi Andrea per portarla dal suo parrucchiere, trova sempre una scusa per accaparrarsi la bambina, e mai come quella volta, io e Fran
E ancora una volta, mi ritrovo a pensare a te...
qui sotto questa pioggia, che rispetta pienamente il mio stato d'animo, io ancora una volta ti rivedo.
Ti rivedo attraverso queste gocce che mi cadono addosso, le sento davvero pesantissime, non sò ancora per quanto potrò continuare a reggere questa pioggia.
Ho sempre amato la pioggia, fin da quando ero bambino, ma ora no...
ora mi sento finire, sento che non posso farcela, che non arriverò a domani, e che questa notte senza te, sarà la più dura, dopo tanto tempo.
ho sempre cercato di darti tutto quello che potevo, ma non è bastato e allora, quando l'amore chiede di superare anche l'impossibile, allora è in quel momento che il mondo ci cade addosso, perchè non siamo pronti per l'impossibile.
Probabilmente continueraia tormentare i miei sogni ancora per molto tempo, ma ti prego, se puoi abbandona questa casa, perchè, io non ce la facciò più... fallo per l'amore che c'è stato fra noi...
(ultimo messaggio ricevuto)
Mi piace svegliarmi alla mattina e non sapere cosa mi capiterà o chi incontrerò, dove mi ritroverò. Secondo me la vita è un dono, e non ho intenzione di sprecarla, non sai mai quali carte ti capiteranno nella prossima mano, impari ad accettare la vita come viene.. così ogni singolo giorno ha il suo valore!
Quando vedo una coppia a passeggio, o un uomo con una bella casa, o un amico sposato che porta a spasso i figli, io mi chiedo: Perché io no? Che cosa ho sbagliato? Che cosa non ha funzionato nella mia vita, se non ho raggiunto i traguardi di tutte le persone comuni: lavoro redditizio, casa, famiglia
Però, ripensandoci, io non ho commesso errori. Forse ho visto la realtà da un punto di vista differente, e ho agito di conseguenza. La realtà è complessa e inconoscibile. I punti di vista sono percezioni di settori della realtà. Una discesa e una salita sono punti di vista di una pendenza.
Io sono uno scrittore e, come tutti gli scrittori, artisti e uomini di genio, sono al di sopra della normalità; anche se spesso sono giudicato al di sotto della normalità, poiché gli uomini mediocri confondono i due estremi.
Io ho la capacità di percepire settori inconsueti della realtà, più profondi, o spostati in confronto ai settori percepiti dagli uomini comuni. Il mio punto di vista differente ha maggior larghezza di percezione, possiede profonda capacità di penetrazione, si interessa a temi più astratti. I punti di vista differenti sono causati da un cervello differente, da una costituzione genetica differente.
L'uomo comune ha solo due istinti da soddisfare: il bisogno di cibo e di sesso. Lo scrittore, oltre questi, ha altri bisogni da soddisfare e deve faticare di più. Però, se ci riesce, ricava maggiori soddisfazioni.
Il mio punto di vista ha scarsa sensibilità e deboli capacità nei settori della realtà dove vincono gli uomini comuni, cioè le capacità di arricchire, di trovare donne e di crearsi comodità nella vita. Perciò, nella competizione con gli uomini comuni per raggiungere traguardi normali, il genio perde sempre.
Il mio punto di vista ha forte sensibilità e grandi capacità in settori insoliti, inconsueti della realtà: tendenza a risolvere problemi filosofici, psicologici, estetici. La capacità di percepire realtà differenti, nas
Non sono mai stata capace di amare.
O almeno pensavo questo.
Glielo dissi seria, ingoiando le mie lacrime nel cuore: "Io non ti amo."
E lui... I suoi occhi grigi mi guardarono trafiggendomi, aveva voglia di tenermi ferma, aveva voglia di baciarmi.
Mi guardò inerme e mi lasciò andare.
Mia nonna glielo disse: "Laura non è un cavallo che si può domare. Lei sembra figlia del mare. A volte calma, a volte impetuosa come le sue onde."
Ma lui mi amava per questo motivo.
Ho sempre pensato che io non dovessi amare nessuno.
Fin da piccola mi era entrato nel cervello il tarlo maledetto che mi diceva: "Ogni persona, che amerai, morirà."
Lo so: era un'opinione macabra e stupida allo stesso tempo.
Ma ad un bambina di cinque anni che perde prima la madre e poi il padre, le persone che più amava al mondo, non è facile farle cambiare idea.
E crescendo quel tarlo rimane, lì, a rosicare il legno del cervello.
L'unica cosa che mi rimaneva da fare.
L'unica per sfogare il mio amore, era cavalcare.
Io e Jemmy eravamo inseparabili.
Me lo regalò mio nonno, quel piccolo puledro che non riusciva nemmeno a star in piedi.
Ed ora è uno stallone bianco.
Ci piace andare a cavalcare in riva al mare.
Si, proprio lì, dove mia nonna dice che posso esser in contatto con il mio caro padre Nettuno.
Ci piace guardare la luna e poi sotto la sua luce sfrecciare liberi contro il vento.
Roberto mi amava da sempre.
Avevamo vissuto insieme l'infanzia ed entrambi avevamo la passione per i cavalli.
Ma io lo sapevo! Cosa?
Che non dovevo amare nemmeno Jemmy.
La mia vita è contorta. E mi trovo in delirio qui sul letto. A raccontarvi pezzi di storia che si sovrappongono.
La partenza di Roberto per l'America, la malattia di Jemmy e poi... poi la scoperta della sclerosi multipla.
Io e Jemmy siamo troppo uguali, siamo troppo innamorati, quasi ci ammalammo insieme.
Jemmy perde la vista giorno dopo giorno: la cecità lo mangerà.
Ed io perdo me stessa giorno dopo giorno.
Ed ora?
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"Col Razionarsi degli avvieni,
solcare il tempesto mar. Il solito di me esprimere.
Quivi giunsi ad libera traccia,
l'il tema della mi riscontranza.
E quivi giunsi ad libera pro traccia, nell'Arcano loco, in misure costanti, e tecnico ridenne al mio cospetto.
Co'tant'anni passai e in molti giusti non capii,
ma se fossi in loco chiaro adesso no sarei al libero volo"
Si disse chiar lindo Oroaldo, e si ritorse al suo mattutin opèro e pensiero.
Ritenne il sole nell'alto blu ciel e dì quattro ore passarono.
"Col Buongiorno ti Saluta" lo disse ill'omo conoscente all'Oroaldo "Col Suo" risposensi.
Voltò, andò alla Materna Casa piacevole, calda e turbolenta patria de' ricordi.
Oroaldo no avea c'alcun altro al suo stesso e al lavoro era un mestiero gran ben penso.
Alto, giovane e snello al paesano apparia, e poi venn reputo gentile, caro e bello.
Quan'illo passea per le vie nel borgo, al buongiorno o alla sera, tutto lo salutavan giulivi;
felici nel vederlo poichè da ragazz'or fu sempre.
All'alba mattutina del su operato, esso era solito, prima del sù opèro, andar in cammino al sentiero,
cosa a lui grata e gioviale.
Di Notte spesso, nell'ultimo tempo, sonnava l'eguale:
un giovine passante lì chiedente a lui consigli e opèri;
ma di notte in notte, in turbolento pensero, ello si svegliea in fulminea maniera,
col sembrasi che lui fè un sonno orrendo.
Al Giorno, sempre, tornava al su lavoro, dal sole mattutin al pomeridiano a quello serale;
di ciò, libera via ne' avea solo i' du giorni, il sesto e l' settimo,
in cui solitava riposante al parco verde smeraldo flora di cui ne avea il ricordo della madre.
2RICORDI
Giuliva orsù felice la donna matura, dalla rossa chioma e linda pelle caucasiana.
Portea l'figli in quel loco orsempre primaverile,
ove il verde non è comune ma smeraldo,
ove il color fior di rosa è rubino e sangue,
ove l'acque del laghetto eran del zaf
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