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L’anima, l’uomo e la vita
Sarai con me,
anche quando la musica non intonerà la tua canzone;
Sarai con me,
anche quando il buio di un cielo senza stelle sovrasterà il tuo respiro;
Sarai con me,
anche quando i tuoi fiori reclineranno il capo alla siccità del tempo;
Io sono la vita.
Sarò con te,
anche quando la dura terra non mi concederà raccolto;
Sarò con te,
anche quando il grande mare ingoierà i miei sogni;
Sarò con te,
anche quanto il tuo albero non mi concederà frutto;
Io sono l’uomo.
Sarò con te,
anche quando il dolore lambirà il tuo cuore;
Sarò con te,
anche quando con te non vorrei essere;
Sarò con te,
anche quando avrò ali per andare.
Io sono l’anima.
******************
Sarò con te, laddove sentissi d’essere. Vola libera la colomba del mio cuore tra le tue mani.
Disse l’anima alla vita. E la vita contrariata da questa sua affermazione, rispose:
Anima chiudi le tue ali e plana morbida nel cuore di quest’uomo, che osserva come incantato il tuo ipotetico volo, non è ancora giunto il tempo di volare. Io non ho catene per trattenerti, ma rispetta la volontà divina nel completare il tuo viaggio, perchè tu altro non sei che l’espressione di quella volontà.
L’uomo assisteva silenzioso al dialogo che scorreva fluido tra la vita e l’anima, mentre ammirava estatico la magnifica luce dell’anima.
Vita, cosa puoi offrire a quest’anima, sai che non mi nutro dei tuoi frutti, desidero solo fare ritorno nel mare delle anime, dove molteplici emozioni e amore infinito mi attendono.
L’uomo continuava ad ascoltare quel dialogo senza mai prendere una posizione, come se l’argomento lo riguardasse molto da lontano. Non aveva ancora capito, che l’anima aveva maturato la decisione di volare via, e che con il suo volo la sua vita si sarebbe spenta.
Anima, ti prego non andare senza di te, lui morirà!
Disse la vita implorandola. Per un attimo gli occhi lucenti dell’anima sfiorarono l’uomo, che era seduto proprio al suo fianco, e nel cogliere la sua estatica espressione e la sua sempre rigida posizione, disse:
Uomo non guardare alla mia luce, rivolgi invece il tuo vedere laddove la grande luce dimora, guarda al mare delle anime, dove io mi appresto a volare.
Addio il nostro viaggio è stato breve ma intenso.
Detto ciò incominciò a muovere le ali nel sollevarsi. La vita piangeva disperata, sollevando al cielo quel fiore appena sbocciato, che nello stesso istante in cui l’anima iniziò il suo volo prese ad appassire.
Ti prego non andare.
Disse di nuovo la vita.
Ma l’anima era ormai sorda alla voce della vita che non possedeva più catene in grado di fermala, fu in quel preciso momento che l’uomo si risvegliò da quello strano incanto indotto dalla luce della sua anima, e alzandosi di scatto bloccò l’anima in uno stretto abbraccio.
L’anima prese a divincolarsi da quella stretta, ma l’uomo non allentò la presa.
La vita si asciugò le lacrime con grande sollievo, e sfoderando il suo più radioso sorriso disse:
Uomo il tuo guardare estatico alla tua luce, aveva fatto disinnamorare la tua anima alla vita.
L’uomo allora allentò la stretta all’anima e prese ad accarezzarla con amore, tanto che l’anima nel sentirsi pervadere da tanta intensa energia, lo guardò ancora una volta negli occhi e con grande meraviglia, riconobbe nella sua profonda natura un grande ed immenso mare d’amore.
L’anima non riuscì ad interrompere più il dialogo d’amore iniziato con l’uomo, decidendo di restare a nuotare in quel mare d’amore per sempre. L’uomo capì che l’estatica osservazione della propria luce, lo avrebbe portato alla morte e non alla vera vita e che la sua prima missione era nell’amore, prima verso se stesso, perché solo chi possiede può poi generosamente distribuire.
L’anima e l’uomo ripresero il loro cammino, una nel cuore dell’altro, e la vita vide illuminarsi di grande luce quel fiore meraviglioso che aveva tra le mani. La vita è amore.
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