Quella mattina del 2 maggio 2008, oltre ventimila persone erano assiepate con me, nell’attesa della relazione di Padre Rufus.
Dai microfoni, l’annuncio: “Per il ministero di liberazione e guarigione, Padre Rufus Pereira, guiderà la preghiera. ”
Un’accoglienza entusiastica salutò l’ingresso del consacrato; fiducia, gioia e serenità erano palpabili nell’aria, in ciascuno si materializzava la certezza che da lì, a poco, saremo stati testimoni di una esperienza forte e prodigiosa.
Padre Rufus, conosciuto di fama, era ignoto agli astanti in quanto evangelizzatore internazionale, per cui l’interesse di vederlo personalmente eccitava gli animi.
Davanti a me un uomo di mezza età, dai capelli grigi e dal volto rassicurante, curato e solido d’aspetto e dalla voce profonda e robusta.
Ma chi è Padre Rufus Pereira?
L’uomo che stazionava davanti a me era (e lo è tuttora) il vicepresidente dell’associazione internazionale degli esorcisti.
L’esorcista prima di esporre la sua relazione arricchita dalle sue esperienze, chiese alla comunità una preghiera, affinché la sapienza di Dio potesse ispirare le sue parole.
Pregammo ad alta voce e senza complessi, poi il relatore ringraziatoci, iniziò a raccontare quella che secondo lui era stata la più grande guarigione da influsso diabolico.
Il racconto si svolge in India, dove una donna matura presentava una grave e inconsueta anomalia fisica: aveva lo stomaco che si muoveva in tutte le direzioni, sopra, sotto, destra, sinistra, capovolgendosi come un cestello all’interno di una lavatrice. Senza sosta.
Il Padre chiese alla donna da quanto tempo soffrisse, la donna disse che da 27 anni frequentava gli studi dei migliori dottori, ma che nessuno era finora riuscito a somministrarle una cura efficace.
Padre Rufus, impose le mani sul capo della donna per percepire l’eventuale presenza diabolica, lo spirito malvagio sussultò e allora di fronte alla certezza, il Padre praticò la preghiera di esorcismo.
Man mano che Padre Pereira proseguiva nel suo racconto-testimonianza, decine di partecipanti cadevano a terra in apparente stato di svenimento, ma con gli occhi sbarrati e senza più il controllo del proprio corpo, emettendo grida strazianti di dolore e di tormento.
La presenza dell’esorcista era avvertita come un nemico terribile da tutti coloro che erano invasi dagli spiriti immondi.
Ma lo Spirito di Dio stava passando, guarendoli.
Al termine dell’esorcismo di Padre Rufus, la donna rigurgitò del liquido biancastro.
L’esorcista chiese a quel liquido perché fosse entrato in quel corpo.
Il liquido biancastro rispose con la voce della suocera, dicendo che ella non voleva che il figlio si sposasse con la donna e che alla vigilia del matrimonio le aveva offerto un bicchiere di latte attraverso il quale voleva impedire il matrimonio.
Un apparente gesto affettuoso, nascondeva un terribile tranello!