Il signor Milleneve non aveva mai visto una donna tanto bella come Amanda, una bionda lunga e stretta, che gli aveva staccato il fiato dal respiro... da quel giorno continuava a pensare a lei e al suo cuore rosso vermiglione.
Ogni giorno si prodigava in improponibili peripezie per rivederla; lui col suo fare vagamente elegante, i suoi baffi vagamente eleganti e la sua cravatta decisamente elegante.
Da allora, ogni mattina passava per il Caffè "..." per il sol fine di rivolgerle qualche galante complimento.
Un giorno la vide in inopinabili effusioni con un tizio dal fare un po' grintoso. Il signor Milleneve andò su tutte le furie.
Il signor Milleneve andò di corsa al lavoro.
Lui si che faceva uno strano lavoro...
Il signor Milleneve aveva anche una graziosa automobilina e quando pioveva usava aprire l'ombrello per non bagnarsi.
La bionda Amanda, invece, di cuori ne aveva trafitti a bizeffe, tante volte senza nemmeno saperlo.
Il signor Milleneve non sapeva trafiggere nemmeno una mela col suo arco privo di frecce.
Il tempo era quello della pioggia.
Milleneve aveva da tempo un utensile offensivo, possiamo chiamarlo "pistola".
Milleneve un bel giorno seguì Amanda. La seguì fino a casa.
Milleneve si che faceva un lavoro strano. Egli era sempre elegante.
Amanda non sapeva che sorridere; Milleneve non sapeva nemmeno piangere.
Un giorno fu più piovoso degli altri. Quel giorno Milleneve non andò a lavoro.
Quel giorno, come avrete capito, pioveva a dirotto.
Quel giorno Milleneve suonò alla porta di Amanda... e non aveva con sè l'ombrello.