Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ricordai che lasciato acceso il gas, avevo.
Ordunque, per risolvere tal asfissiante problema, ritornai indietro, sui miei passi, quando d'un tratto arrivai davanti casa.
In lontananza, però, mi parve d'osservare sull'uscio della mia porta, una donna in lunga toga nera.
Mi parve opportuno ritenere che la scura donna una venditrice Avon fosse. Mi parve opportuno pensarlo, soprattutto per i tempi in cui si svolsero i fatti che narrando vi stò.
Con far furtivo, allora, ad avvicinarmi iniziai. Nel contempo, mi accorsi però di aver calpestato anche un escremento di cane, e di certo non poevo andar ad accogliere l'ospite così conciato. Fortunatamente, al momento del calpestaggio, passava di lì un marocchin venditore di Nike, e ne comprai un paio per sol dieci €uri.
Più tempo non c'era, iniziai a correre verso la donna di scur vestita, quando d'un tratto ella s'accorse di me. Iniziò a mettere la mano nella toga, e io dovetti prendere una drastica decision: sapevo ben bene che la furba donna stava per tirar fuori un campione di "Rimmel: London look", ma io l'anticipai, e con un bel gancio destro l'atterrai.
La donna in terra era, in fin di vita, quando io le scoprìì il capo:... con enorme stupore, vidi che non si trattava d'altri che... Beatrice!
La povera donna, mi disse: "Oh, Dante, ero venuta (finalmente) a donartela!" ed io mi lasciai andare in un disperato grido di rabbia, e al tempo stesso, mi inginocchiai su un altro escremento di cane, ma purtroppo non passava di lì nessun marocchin venditore di tuniche D&G.
Come recitava l'antico proverbio... due escrementoni per una patata.