Non camminava. Lei conduceva la sua strada, i suoi passi erano indipendenti da ogni altra cosa. La sua volontà l'aveva resa una persona spontanea, gridava la verità in modo così forte che gli altri ne avevano paura. Eppure, ecco, lei non si legava a nessuno, perché dagli altri prendeva solo il meglio e poi li lasciava liberi di andare. Tirava fuori dagli uomini la loro parte migliore, senza pretendere nulla, il suo sorriso parlava con tutti e non chiedeva nulla.
Adesso giace qui, il suo ricordo scolpito in una lapide di marmo bianco, sotto il salice piangente che la ripara dal caldo afoso, e si abbevera alle acque del piccolo torrente. Nessun verme ha divorato il suo corpo, i ragni non le hanno intessuto nessun abito. Il suo corpo bruciato é stato sparso nel vento, insieme alla risata che le aveva arrossato il viso. Sono qui, coricato sull'erba, di fianco al freddo del marmo. Non mi ricorda per niente lei, la sua pelle candida era cosparsa di piccoli nei, e si arrossava quando la abbracciavo forte a me. E poi era calda, sempre. E quel calore adesso se n'é andato chissà dove.
Spero solo che esista il Paradiso, per poterla riguardare e tuffarmi nei suoi occhi.
Spero solo che esista il Paradiso, così il suo cuore non si sarà fermato invano, così i suoi baci saranno di qualcuno Lassù.
Spero solo che esista il Paradiso, così, almeno per una volta, potrò dirle: "Hai visto, avevo ragione io!".